domenica 31 luglio 2011

Giorni funambolici

In equilibrio fragile e delicato
un airone in carta velina rosso cremisi.
e un'aria che sa di sale e silenzi.

venerdì 29 luglio 2011

Lista della spesa

-un manuale Ikea style che mi spieghi passo passo, linguaggio basso basso, come liberarmi dai tarli
-un pacchetto di bigbabol
-una scorta di kleenex
-un paraocchi rubato al cavallo vincente del Palio
-una tavola imbandita trasudante latticini
-una cassa di tampax-assorbimalinconia
-una schiera di vasetti di Didò
-una fotografia con il Calzino
-un biglietto di sola andata per Casa.

martedì 26 luglio 2011

Stuck in reverse

C'ho voglia di Coldplay. E di un pile morbido color verde bottiglia, di sdraiarmici sopra, di togliermi le scarpe, di arrotolare intorno al dito un bigbabol dopo l'altro, di pucciare pan di stelle e macine nella vodka panna e fragola, di un cestino da picnik in vimini con l'interno a quadretti rossi e bianchi (quanto amo certi cliché), di un film da divorare in due, di far scaldare la pelle al sole, di qualcuno a cui dire (senza ovviamente intenderlo davvero) "daaaai, bastaaa!", mentre mi fa il solletico e mi mordicchia, di testa che si appesantisce e bottiglia che si svuota, di aspettare con occhi a mezz'asta l'alba, di gelati come si deve, di pavimenti in legno, di tirare dei sassi rotondi nel torrente e guardarli nel loro "plof". 
C'ho voglia di dimenticare e di ricominciare a riempire i cassetti. Che l'odore di nafta non mi piace.
C'ho voglia di sentire il gusto amaro-salato di rabbia e indifferenza prendere il posto della pungente e perforante tristezza.
C'ho voglia di s-troublearmi la testa.



lunedì 25 luglio 2011

Voglio tenere i Calzini

Riempire il tempo con pigri, disinteressati e svogliati rintocchi
Lasciarsi scivolare addosso acqua, schiuma e lancette
Guardare chi non sei pronto a salutare mentre ripone gli anni in una scatola di cartone, aver voglia di fermare quelle mani frenetiche e disarmanti e non poterlo fare
Eccomi qui, aspic di stanchezza e incredulità.

venerdì 22 luglio 2011

C'ho bisogno

Di digerire senza dover masticare
Di chiudere in un fagotto tutti gli ieri interrotti, legarne i lembi con doppio anzi triplo nodo e lasciarmelo alle spalle
Di non voltarmi, riuscendo a dimenticare.

C'ho bisogno della bacchetta magica.

martedì 19 luglio 2011

Backstage

Che pensavo di avere un serbatoio di una certa, definita, limitata capacità. 
Pensavo che il tappo fosse avvitato così stretto da colorare di rosso le mani per lo sforzo nello svitarlo. 
E invece 
E invece mi ritrovo con una riserva straripante e incessante a gonfiarmi le balotte e a rigarmi la faccia
Un doppio nodo all'esofago e alla bocca dello stomaco
Mi ritrovo a farmi endovene di note che sanno di sale e cuscini umidi
e ad indossare il miglior muso plastico che neanche Nip&Tuck avrebbero fatto di meglio.
Totale angosciante paralizzante senso di disorientamento e inadeguatezza.
Facciamo che chiudo gli occhi, li strizzo ben bene, bibbidibobbidibù, li riapro e pouff!, non era vero nulla?



venerdì 15 luglio 2011

Già.

Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione.
Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. 



Cit. Un cappello pieno di ciliegie. (O.F.)

giovedì 14 luglio 2011

Punto.

Attanagliata da una nostalgia affamata insana irrequieta capillare. 
Per ciò che era così nuovo e colorato e fresco e da scoprire,
nel suo profumo di carta da pacchi rossa e celeste
nel suo sapore denso di legno levigato e menta.
Perché è così difficile tenere tutto insieme senza sfaldarsi?
Perché arriva il freddo pungente e improvviso quando non siamo preparati
e siamo vestiti di soli sorrisi e proiezioni?

mercoledì 13 luglio 2011

Voce del verbo strizzolare

Che vorrei strizzolare, sì, strizzolare, una persona
Farla ridere, quelle risate che partono dalla pancia e sono uno scoppio di ocra, cobalto e Fa diesis
Farla parlare, parole leggere e morbide come uno stecco di zucchero filato rosa
Farle credere nel concentrato di tempere colorate e di mattine con pane imburrato e caffè caldo che si mescolano in lei
Farle apprezzare gli sconfinati metri quadrati che ha tutto dentro e tutto intorno,
Farle vedere quanto sarà bello arredarli con mobili che sapranno di fatica e risultati e soddisfazioni
Farle capire che, semplicemente, le voglio bene. 

lunedì 11 luglio 2011

2.500 Km, 2 ragazze, 1 settimana

Brindo alla macchina fuschia (sì, f-u-s-c-h-i-a), alle valigie chiuse a fatica, alla selezione 'casuale sto paio di balle' dell'iPod, ai Peage ogni 10 km, all'aria condizionata, al profumo delle boulangerie, ai sandali, al turchese e al giallo, agli autogrill, ai solchi, ai parcheggi improbabili, ai visi solcati dal sole e dai giorni, alle caramelle extra large, ai WC- Polly pocket, al sobreattico, alla lista, al senso dell'orientamento sopito, all'oleandro color pesca, al vino sempre nel bicchiere, agli sconosciuti, alla chitarra e al violino, all'odore di salsedine sulla pelle, alle fotografie da non cancellare, alla borsa frigo pesante, alla metro in anticipo, al rosso e all'arancione, alla paella, ai costumi stesi ad asciugare, alla terrazza, ai piedi nudi, ai capelli bagnati sulle spalle, al segno del costume, ai chilometri e chilometri, alle risate fuori luogo, alle porte chiuse, a quelle aperte, a Blanco, ai binocoli che la prossima volta dobbiamo ricordare, al malibù e succo d'ananas, ai nudisti con furore, alla sabbia incollata al telo, al balsamo, ai motociclisti in autostrada, al singhiozzo, alle patatine oh ma che buone sono?!, agli occhi stanchi ma non abbastanza, ai dialoghi improvvisati, al non sapere che ora è, al non curarsene nemmeno.
A questo e a molto altro ancora, sì, alzo il bicchiere