lunedì 23 aprile 2012

Ehi, tu


Ehi tu,
con i capelli folti e scuri e gli occhi grandi
che quando sorridi tiri il mento all’insù, che leggi peperonate di storia e ascolti la tua musica aggressiva e conosci a memoria gli assoli e i riff di ogni pezzo
che fai di testa tua, testardo e ambizioso sai che potresti diventare qualsiasi cosa purché non stia nel mezzo, perché sono gli stimoli, gli estremi, le iperboli ad attirarti
che cerchi con pazienza di far evaporare le mie insicurezze tremolanti
che vuoi dimenticare e abbattere ogni tua piccola resistenza e paura
che sei passionale ed ermetico, in un modo tutto tuo che non avevo mai conosciuto prima e che ha un sapore agrodolce buonissimo
che sei forte, che non cerchi l’approvazione costante e per questo convinci
che hai bisogno di colori e stimoli costanti, che ti arrabbi a guardare le partite in tv e mangi il gelato al pistacchio
Tu,
impaziente e curioso, che non allacci mai le scarpe e hai le mani eleganti e sicure di un pianista
che continui a sorprendermi, a incantarmi, a farmi ridere e sentire immensamente fortunata
Volevo solo dirti grazie. 
Per essere entrato così, a piedi pari, sconvolgendo tutto. 
Facendomi perdere completamente il senno.

venerdì 13 aprile 2012

Non ci sono, ma ci sono

Evasione dalla scrittura.
E pure dalla lettura. No aspetta, ieri sera appuntamento con J.Coe, peraltro mica male come first date.
Sto evadendo.
Mi mescolo ai milioni di evasori Italiani. Evasori del fisco, evasori della verità, evasori della giustizia, evasori del lavaggio mani-post urina, evasori di saponetta e deodorante, evasori di buone maniere, evasori di shampoo, evasori di decenza, evasori di diffidenza, evasori di serenità.
Sto evadendo dalla mia testa e dalla tastiera. Silente e ispida come una faina.
Chissà, forse ogni tanto tenere i polpastrelli a riposo e sguinzagliare le sinapsi mi fa bene.

Ah, ps., ho iniziato il nuovo lavoro.
E nel caos, nel bombardamento informativo, nel marasma teorico, propri di ogni inizio che si rispetti, mi garba.