lunedì 28 ottobre 2013

Pending

Mi chiedevo se esiste un confine tra consapevolezza e forza di reazione effettiva, tra razionalizzazione e azione.
Voglio dire, ci rendiamo conto di avere delle gambe irsute e ispide? Ci depiliamo. Quasi sempre. Poi ci sono le soluzioni-tampone-cammuffo, tipo collant 50 denari o leggins con tanto di calzino al ginocchio. 
E per il momento la nostra consapevolezza rimane lì, in pending, in attesa di futura risoluzione.
Bene, eccomi qui. 
Non con gambe da orso bruno, ma con questa lenta e pungente e acida e vischiosa certezza che così non va bene, che continuo a farmi scavare dentro pozzi gelidi che mai verrano riempiti, che continuo ad offrire su un piatto d'oro 18car il mio cuore, la mia testa, tutta me. Per vederli ignorati, rimpallati, un po' pestati e un po' detestati.
Ma io questo filo da mia mia madre non riesco davvero a reciderlo Rimango qui immobile
In attesa che qualcosa migliori, con la mutua rassegnazione che non succederà mai, ma con una flebile, pruriginosa speranza che invece, magari, chissà, forse, un giorno capiterà.
Quanto vorrei essere più forte e indipendente e sicura e menefreghista a volte. 
Vorrei avere le palle di girarmi, scrollarmi dalle spalle polvere e fango, prendere un paio di forbici lunghissime e Zac!, tagliare questo insano e logorante e corrosivo filo bianco.
Domani, un giorno, chissà

venerdì 11 ottobre 2013

giovedì 3 ottobre 2013

La verità è che

La verità è che sotto alla moquette, il legno è pieno di solchi e graffi e tempo dimenticato e ore silenziose.
La verità è che la pazienza può essere grande quanto una mongolfiera, ma se passa la folata di vento sbagliata so' cazzi.
La verità è che i sofficini non fanno il sorriso. Ma nemmeno un accenno. Ma manco una smorfia. Li puoi sforchettare e infilzare fino alla noia, ma il massimo che traborderà sarà un triste rivolo di formaggio pallido.
La verità è che sotto a quei chili di fondotinta e primer e correttori e blush e fard e rossetto e ombretto e mascara ed eyeliner, quella commessa di quella profumeria ha una faccia che mi ricorda quella di Mikey Rourke. 
La verità è che se a qualcuno non vai giù, lo percepisci. Certi riescono a nascondersi dietro a ghigni da Joker pre-trucco, altri hanno il viso che sembra un po'il culo di una gallina, un po' il 1°novembre, un po' una lattina di Fanta svanita. Una roba tremenda.
La verità è che se fai un piacere a qualcuno, ti aspetti un grazie, un cenno, un sorriso. E invece tanto spesso, succede proprio poco.
La verità è che quando ti metti a raccontare qualcosa che ti è successo, quando cerchi di fare una conversazione assolutamente tranquilla e low-profile, ti aspetti di trovare un interlocutore vivo e attivo. E invece ti ritrovi davanti una specie di falco imbalsamato con le biglie di vetro al posto degli occhi.
La verità è che puoi negarlo, nasconderti, evitarlo quanto vuoi: alla fine l'amore ti trova, ti abbraccia, ti si lega tra stomaco e cuore e ti soffoca. E tu non sei mai stata così tanto felice prima. E non hai mai avuto così tanta paura prima. 
Prima di questa cosa così immensa e meravigliosa e inspiegabile.
La verità è che speri. 
Speri che prima o poi possa arrivare quel giorno in cui riuscirai a perdonare te stessa e in cui ti convincerai che tutta questa fortuna, tutta questa magia, tutta questa gioia, te le sei meritate.