Che cambiare, non è mai cosa semplice.
Già scegliere un'altra pizza sul menù mi crea un subbuglio interiore,
già passare dai cereali pocciosi al frumentone da gallina mi mette in difficoltà.
Cambiare posto di lavoro, ripartire da un punto indefinito, con
l'unica certezza che di certezze non ne avrò nemmeno una,
è un pandemonio.
Un ingarbugliato, denso, elettrico caos.
Grazie a chi, a cosa, in quest'anno e mezzo mi ha fatta crescere.
Grazie a chi mi ha fatta incazzare e sentire piccola così.
Mi è servito anche quello, un giorno forse riuscirò a capirlo e a perdonar(mi).
Grazie a chi ha lasciato un'impronta su calce.
Grazie a chi piano piano lascerà solo un vago prurito irritante.
Grazie.
Avere un'opportunità e poterla cogliere è un lusso.
Questa volta tocca a me.
Questa volta tocca a me.