giovedì 30 giugno 2011

Un due tre- un due tre- un due tre

C'ho un valzer nelle vene, nello stomaco, negli occhi e sulla punta delle dita.
Quasi 26 anni e il format è sempre lo stesso. 
Io prima delle partenze mi sento come una pastiglia di aspirina tuffata in un bicchiere d'acqua.

martedì 28 giugno 2011

Brain on sale

Che quando i momenti di noia ti pigliano per i capelli e ti cullano con fare ciondoloso, il web è il Grillo Parlante, protervo e sensuale. 
E Facebook (elegante e ricercato punto di ritrovo per fancazzisti più o meno acuti e assidui, disadattati sociali che con 'TVUKDB, XKè SAREMMO AMMIKE DEL QUORE 4EVAR, KI NN MI AMA NN MI MERITHA' scaricano Italiano e decenza nel cesso , marpioni imperterriti e malcelati dietro dubbi profili, casalinghe sciantose e annoiate, studenti necessitanti della 'pausa, che sono già 5 minuti che sono sui libri!'), oramai è il Bar Sport della rete. 
Ci troviamo tutti lì, prima o poi. 
E c'è anche chi entra e non ne esce mai più, ma questa è un'altra storia.
Insomma, rientrando estemporaneamente nella categoria 'fancazzari in visita momentanea', data la mancanza di urgenti ed impellenti oneri lavorativi in questo preciso momento, sogghigno leggendo "gruppi" o "pagine fan" create da persone che non ho ancora ben capito se considerare casi sociali persi o potenziali talenti inespressi.
Oh, io di fronte a roba del tipo 
"Ragazze che al detto Chi dorme non piglia pesci, si svegliano di slancio.",
"Gente che non ha mai visitato Roma per paura di perdere la poltrona",
"All you need is l'ov",
rido.

giovedì 23 giugno 2011

Mornin fellas

Che mi mancava il mio Puffo. 
E trovarmelo pure lucidato, oltre che guarito da acciacchi e ciocchi, è stato piacevolmente soddisfacente.
I piccoli piaceri quotidiani. 
una fetta di pane caldo con la marmellata di amarene
il caffè slungato, che Casa sembra più vicina
i cereali che non affondano, miserrimi, sul fondo della tazza
l'occhio lemuroso che lentamente riacquista sembianze umane
i vestiti freschi e svolazzanti che sbandierano "è estate!"
una distesa di duroni sul ripiano in cucina, pronti per essere tramutati in confettura
un Puffo risorto a nuova vita in 9 giorni anzichè 3, perchè anticonformista e perfezionista.
E la giornata inizia con gli angoli all'insù 

domenica 19 giugno 2011

Silenziosamente, musica.

Ad occhi chiusi, è così.
Un giardino chiuso ai più, in un pomeriggio di fine settembre silenzioso
Poltrone in vimini e un piccolo tavolino in ferro battuto, bianco, verniciato tanto tempo prima
Una tazza di porcellana col bordo sbeccato, tiepido tè alla mela e cannella
Piedi nudi
Sottovasi vuoti e sporchi di terriccio umido
Un vento caldo e lento che solleva piano i capelli, abbracciati al collo
Mazzi di lavanda messi a seccare, note intense e fresche che respirano di un ricordo lontano
Avvolgente pace, tutt'intorno
E dentro.

mercoledì 15 giugno 2011

Piroette in tangenziale

Con il collo più rigido di un furetto imbalsamato 
e una sensazione di angoscia-paura-stordimento che sento nella pancia, nelle mani, in gola, sono seduta alla mia scrivania. 
La concentrazione mi appartiene tanto quanto ad un cingolato doppio 
appartengono leggiadria e silenziosità. 
Ma sono qui.
S-O-N-O  Q-U-I.
Grazie a non so cosa/chi, ma grazie. 
Cazzo.
Millesimi di secondo ammassati e densi. 
La paura che ti si schianta violentemente addosso.
E poi. 
Apri gli occhi strizzati.
e SEI Lì.
GRAZIE, cazzo, grazie.

lunedì 13 giugno 2011

Italia Sì desta

Non tutto è perduto.
Un piccolo, timido, modesto barlume di speranza per il genere umano, Italiano nello specifico, c'è ancora.
E per la prima volta dopo parecchie lune, non mi vergogno di appartenere a questo popolo di smandrappati pigri casinisti pasticcioni svogliati perfezionisti ciociaroni plateali sorprendenti Italiani. 
 

venerdì 10 giugno 2011

Senza capo nè coda (a parte sulla complanare)

Quando ci metti 50 minuti a percorrere 20km, procedendo in retromarcia tanta è la velocità, di tempo per pensare ne avanza e stravanza. E lì, parte di quel bego semi paralitico di marmitte borbottanti, mi è partito un mega trip sulle coincidenze, sulle incidenze, sul destino, sulla casualità. Un tentativo ribollente e turbinoso di dare un ordine a non so nemmeno io cosa.
Si vota domenica-Mettere quattro sì-Ma se quell'aereo l'avessi perso?-Io non so chi è lei, ma fare lo speleologo con indice e pollice all'interno delle sue narici non è esattamente uno spettacolo interessante al quale speravo di assistere-Potevo rimanere là-Certo che la reincarnazione suona come soluzione paracadute paracula-Ah beh poco distante il cancello dorato e San Pietro alla selezione all'ingresso-Adesso dove sputo il chewingum?-Che poi la fede è speranza, lo dice essa stessa-Ah no ma immettiti pure se ti capita, Cubo del cazzo-Non esiste l'indelebile sul 'e poi?'-Se fossi arrivata anche solo mezzora più tardi...-Solo due tacche di benzina?!-Il tempo è ed esiste intrinsecamente alla sua essenza o è una proiezione?-Ho sete e ho la pipì-L'oblio che abbraccia silenziosamente tutto, e il tutto nemmeno se ne ricorda-Io amo gli abbracci.
E senza rendermene conto, eccomi arrivata a casa. Io-me essere fisico. Io-me essere immateriale, è perso a metá tra una mega pippa mentale e la parte razionale in me restante.
Che ora mi sibila,sinuosa all'orecchio:"maccheccazzohaiscritto?!".

mercoledì 8 giugno 2011

R.I.P.oso

Che quando ti senti un ibrido tra un mocio vileda e uno sformatino di pere, poco -ino e molto sforma, c'è qualcosa che non va. 
Ti senti il giorno no di Ugly Betty, l'acino d'uvetta più passo tra i passi, l'infradito sformata e scolorita che non sa nemmeno più di cloro. 
Facciamo che vado in letargo. 
Giusto il tempo per trasformarmi in una traballante charlotte alle susine.

lunedì 6 giugno 2011

Zuccherolandia

Cosa cerchiamo, cosa vogliamo tutti, presto o tardi nella vita? 
Qualcuno con cui dividere i momenti. 
Qualcuno che ci saluti con un bacio avvolgente. Qualcuno che sia lì quando ne abbiamo bisogno, e anche quando non ne abbiamo. Qualcuno che ci guardi in quel modo così intenso da far salire il respiro e abbassare lo sguardo. Qualcuno da sorprendere. Qualcuno che sopporti i nostri climax ascendenti e discendenti, le nostre sfuriate, i nostri giorni no. Qualcuno che non si rivesta in fretta la mattina, lasciandoci tra lenzuola accartocciate. Qualcuno per cui preparare una cena con ansia e trepidazione. Qualcuno che apra il vasetto della marmellata, con quel tappo così stretto. Qualcuno che ci dica che siamo belli, quando lo siamo e quando molto più spesso non lo siamo. Qualcuno che ci venga a prendere. Qualcuno con cui fermare istanti su pellicola. Qualcuno da stringere. Qualcuno con cui amare ancora di più le piccole cose.
Come un paio di calzini

giovedì 2 giugno 2011

Wake up call

10 am di un pigro giovedì mattina, insolitamente epurato da incombenze lavorative.
Sonno stranamente meno frammentato del solito.
"SBEEM!!"
Maniglia abbassata con imperiosa frenesia
presenza incombente che si staglia con due passi nella stanza
su una me ancora allarvata tra lenzuola e sogni.
Voce tagliente: "L'an n'è menga pusèbel!!".
Dopodichè la presenza si gira di scatto,
muove un vortice di aria pregna di silenzio e respiri
e richiude stizzita la porta.
Buongiorno, mamma.