(A volte ritorno).
Il blog di Calzino è uno di quei posti che ti fanno sentire a casa, un po' come l'odore di ragù che borbotta beato nella pentola di ceramica sul fornello.
È un posto confortevole, un posto che mi fa sorridere, un posto che mi fa immagonare spesso e pensare sempre.
Calzino è una persona bella, ma bella davvero.
Il suo ultimo post aderisce ad un'iniziativa tutta rosa, un elenco in punti su "le cose che ho imparato nella vita".
Ci provo anche io, posto che mi sento come se fossi al primo giorno di prima elementare, seduta su un banco che sa di alcool e pastelli di cera colorati. Insomma, con tanto, tantissimo da imparare ancora.
1) Per quanto nel momento in cui ti viene detto suoni come inutile e masticato, è vero. Il tempo cura. Lasciandoti piccole cicatrici sbiadite a ricordo di errori e ferite che sai che non (ti) farai più.
2) Non sempre tutto è misurato, giusto, "karmico". A volte ricevi più di quanto pensavi di meritare, altre meno di quanto ti aspettassi.
3) Nel nostro piccolo, dobbiamo (dovremmo) tutti fare qualcosa per migliorare ciò che non funziona, per aiutare chi è nato nel lato del mondo sbagliato o chi semplicemente ha meno fortuna di noi.
4) Imparare a mordersi la lingua e mettersi nei panni degli altri, prima di giudicarli.
5) Farsi scivolare addosso certe cose, prima che inizino a scavarti dentro. Questa forse la imparerò davvero tra una ventina d'anni.
6) Apprezzare le piccole cose, i piccoli gesti, le piccole attenzioni senza mai darli per scontati. Sono piccoli atomi di felicità.
7) A meno che tu non faccia un lavoro da ssshogno, (nel qual caso, beato te! Yo!), lavora per vivere. Che la vita è molto di più.
8) Essere onesti, sempre, ti fa dormire meglio. E svegliare meglio.
9) Accettare che le persone non cambiano. Gli angoli si possono smussare un pochino, forse, a volte, chissà, ma non diventeranno mai curvi. Mai.
10) Quando incontri La Persona giusta, e lo senti, fai di tutto per tenerla stretta a te. E per non dimenticare mai che è un dono immenso.
11) Quando questa Persona giusta è al tuo fianco, cambia la prospettiva di felicità: la sua diventa la tua.
12) Sii sempre umile e disposto ad imparare. Leggi, ascolta, guarda, viaggia. Che la vita è uno spazio immenso da riempire.
13) Accetta il fatto che certi sogni potrebbero non realizzarsi. Ma non smettere un solo giorno di provarci e crederci.
14) Creati la tua "comfort action" per i momenti di bisogno: una teglia e una torta da preparare, una tela bianca da dipingere, delle corde da pizzicare. Una passione tua, che diventi un rifugio, una carezza, una coccola, che ti faccia sentire bene.
15) C'è un momento giusto per parlare, per tacere e per ascoltare. Capirlo ed imparare a distinguerli è fondamentale.
16) La vecchiaia è un posto dove si vive di ricordi. Bisogna crearsene di belli.
lunedì 14 aprile 2014
lunedì 24 febbraio 2014
Dove sei?
Mia madre si arrabbierebbe molto se sapesse che sto scrivendo di lei, di mio padre, di mia nonna, o di qualsiasi membro della famiglia (gatta esclusa) su internet. Lo troverebbe un affronto e un'invasione di privacy, caccerebbe due urla con la ruga della fronte che si accentua ancor di più e non mi parlerebbe per 4/6 giorni.
Fortunatamente, mia madre non ha un buon rapporto con il pc.
Fortunatamente, non ha nemmeno uno smartphone.
Per cui dovrei essere tranquilla.
Mia nonna.
Ecco, lei è il capitolo con segnalibro sul comodino di ognuno di noi da tempo.
È sempre stata schiva, poco loquace, poco affettuosa, sempre indaffarata, sempre intenta a pulire-cucinare-cucire-riassettare, con una tendenza alla predica decisamente radicata.
Come mia madre insomma.
Lei è sempre stata la nonna che preparava i tortellini per i grandi pranzi domenicali in famiglia, la nonna che il dolce era il bensone pucciato nel frizzantino, la nonna che attaccava le pezze colorate ai jeans sdruciti e i bottoni alle camicette di seta.
È sempre stata un'ape industriosa, instancabile e severa.
Mai con le mani in mano, mai per il superfluo, piccola formichina seria e silenziosa con mani rapide e capaci e completi cuciti a mano con la Singer.
Da qualche anno a questa parte il Parkinson e la senilità si stanno rosicchiando ogni centimentro del suo piccolo corpo, ogni piegolina del suo cervello.
È sempre più ricurva, e la sua testa è sempre più lontana da qui.
Qualche giorno fa si è messa in bocca un pezzo del puzzle di mio nonno, tentava di mangiarlo senza dare nell'occhio. QuellasantadonnadellaLidia l'ha fermata mentre lo stava masticando come fosse un pezzo di Parmigiano. E ha evitato A) che mia nonna ingoiasse una porzione di foglia rossiccia, sicuramente poco digeribile, del Ravensburger di mio nonno; B) che mio nonno perdesse una porzione di foglia rossiccia necessaria al completamento del suo puzzle e al suo precario equilibrio nervoso.
Ieri pomeriggio, mentra QuellasantadonnadellaLidia l'ha (malvolentieri) lasciata sola 2 minuti di orologio.
Sono bastati a mia nonna per andare in cucina, tavanare nei cassetti, trovare un paio di forbici trinciapollo e tagliare di netto il mazzetto dei fili della corrente che spuntava da una presa.
Un botto. Il buio.
Mia nonna, mio nonno e QuellasantadonnadellaLidia illesi.
Vari cavi elettrici da sostituire.
E una testa che fluttua sempre più lontano da logica, rigore e realtà.
Fortunatamente, mia madre non ha un buon rapporto con il pc.
Fortunatamente, non ha nemmeno uno smartphone.
Per cui dovrei essere tranquilla.
Mia nonna.
Ecco, lei è il capitolo con segnalibro sul comodino di ognuno di noi da tempo.
È sempre stata schiva, poco loquace, poco affettuosa, sempre indaffarata, sempre intenta a pulire-cucinare-cucire-riassettare, con una tendenza alla predica decisamente radicata.
Come mia madre insomma.
Lei è sempre stata la nonna che preparava i tortellini per i grandi pranzi domenicali in famiglia, la nonna che il dolce era il bensone pucciato nel frizzantino, la nonna che attaccava le pezze colorate ai jeans sdruciti e i bottoni alle camicette di seta.
È sempre stata un'ape industriosa, instancabile e severa.
Mai con le mani in mano, mai per il superfluo, piccola formichina seria e silenziosa con mani rapide e capaci e completi cuciti a mano con la Singer.
Da qualche anno a questa parte il Parkinson e la senilità si stanno rosicchiando ogni centimentro del suo piccolo corpo, ogni piegolina del suo cervello.
È sempre più ricurva, e la sua testa è sempre più lontana da qui.
Qualche giorno fa si è messa in bocca un pezzo del puzzle di mio nonno, tentava di mangiarlo senza dare nell'occhio. QuellasantadonnadellaLidia l'ha fermata mentre lo stava masticando come fosse un pezzo di Parmigiano. E ha evitato A) che mia nonna ingoiasse una porzione di foglia rossiccia, sicuramente poco digeribile, del Ravensburger di mio nonno; B) che mio nonno perdesse una porzione di foglia rossiccia necessaria al completamento del suo puzzle e al suo precario equilibrio nervoso.
Ieri pomeriggio, mentra QuellasantadonnadellaLidia l'ha (malvolentieri) lasciata sola 2 minuti di orologio.
Sono bastati a mia nonna per andare in cucina, tavanare nei cassetti, trovare un paio di forbici trinciapollo e tagliare di netto il mazzetto dei fili della corrente che spuntava da una presa.
Un botto. Il buio.
Mia nonna, mio nonno e QuellasantadonnadellaLidia illesi.
Vari cavi elettrici da sostituire.
E una testa che fluttua sempre più lontano da logica, rigore e realtà.
mercoledì 22 gennaio 2014
... 21-22-23-24
(la mia testa è avvolta in riccioli di zucchero filato e miele, tanto per capirci. Che l'amore ti rimbambisce un bel po', tanto per capirci. Un elenco da 24 punti...che ne conteneva 20. Sveglia Chiara)
21. Perchè dopo due anni, mi sorride ancora il cuore ogni volta che ti vedo
22. Perchè credi in me e mi sostieni sempre
23. Perchè hai voglia di fare, di cambiare, di crescere e migliorare
con me accanto
24. Perchè capisco ogni giorno di più quanto la mia vita fosse
incompleta, prima che arrivassi tu
21. Perchè dopo due anni, mi sorride ancora il cuore ogni volta che ti vedo
22. Perchè credi in me e mi sostieni sempre
23. Perchè hai voglia di fare, di cambiare, di crescere e migliorare
con me accanto
24. Perchè capisco ogni giorno di più quanto la mia vita fosse
incompleta, prima che arrivassi tu
martedì 21 gennaio 2014
Questo meraviglioso numero 2
21 GENNAIO 2014: DUE ANNI
24 mesi, 24 motivi per cui non so come dirti grazie per tutto ciò che sei, per tutto ciò che fai, per tutto ciò che mi fai essere.
Ti amo sai. Di quell’amore denso e avvolgente, morbido e tenace, che solo due anime davvero complementari possono provare. Siamo così fortunati, non passa un solo giorno senza che me lo ripeta tra me e me.
Auguri cuoremio.
1. Perché mi dici che sono bella e cerchi di arginare le mie paure e cancellare le mie insicurezze
2. Perché sei bellissimo. Dentro, fuori e tutto intorno
3. Perché insieme ridere è ancora più divertente
4. Perché sei una dipendenza sana e salutare
5. Perché sei ambizioso, determinato e sicuro di te. E anche se non sempre lo do’ a vedere, sono qualità che ammiro
6. Perché sei anche il mio migliore amico
7. Perché condividiamo i momenti no e i momenti sì, le cose stupide e quelle serie
8. Perché siamo complici e ci capiamo al volo
9. Perché ci ascoltiamo, ci supportiamo e, a volte, ci sopportiamo a vicenda
10.Perchè ho trovato in te molto più di ciò che credevo di meritare
11.Perchè con te ogni gioia è una gioia raddoppiata
12...e ogni dolore è un dolore dimezzato
13.Perchè mi sorprendi all’improvviso, quando meno me lo aspetto
14.Perchè mi colori la vita. Ogni giorno, ogni minuto, sempre
15.Perchè renderti felice e vederti sorridere mi colmano fino all’orlo un cuore già zuppo di amore
16.Perchè “insieme” conta più di “dove”
17.Perchè se penso a un figlio o una figlia, un giorno, prego che ti assomiglino
18.Perchè ogni giorno, instancabilmente e incredibilmente, ti amo di più
19.Perchè la tua felicità, e insieme la nostra, mi fanno alzare al mattino col sorriso
20.Perché io senza di te non mi riesco nemmeno ad immaginare
Buon 2° anniversario polpett
24 mesi, 24 motivi per cui non so come dirti grazie per tutto ciò che sei, per tutto ciò che fai, per tutto ciò che mi fai essere.
Ti amo sai. Di quell’amore denso e avvolgente, morbido e tenace, che solo due anime davvero complementari possono provare. Siamo così fortunati, non passa un solo giorno senza che me lo ripeta tra me e me.
Auguri cuoremio.
1. Perché mi dici che sono bella e cerchi di arginare le mie paure e cancellare le mie insicurezze
2. Perché sei bellissimo. Dentro, fuori e tutto intorno
3. Perché insieme ridere è ancora più divertente
4. Perché sei una dipendenza sana e salutare
5. Perché sei ambizioso, determinato e sicuro di te. E anche se non sempre lo do’ a vedere, sono qualità che ammiro
6. Perché sei anche il mio migliore amico
7. Perché condividiamo i momenti no e i momenti sì, le cose stupide e quelle serie
8. Perché siamo complici e ci capiamo al volo
9. Perché ci ascoltiamo, ci supportiamo e, a volte, ci sopportiamo a vicenda
10.Perchè ho trovato in te molto più di ciò che credevo di meritare
11.Perchè con te ogni gioia è una gioia raddoppiata
12...e ogni dolore è un dolore dimezzato
13.Perchè mi sorprendi all’improvviso, quando meno me lo aspetto
14.Perchè mi colori la vita. Ogni giorno, ogni minuto, sempre
15.Perchè renderti felice e vederti sorridere mi colmano fino all’orlo un cuore già zuppo di amore
16.Perchè “insieme” conta più di “dove”
17.Perchè se penso a un figlio o una figlia, un giorno, prego che ti assomiglino
18.Perchè ogni giorno, instancabilmente e incredibilmente, ti amo di più
19.Perchè la tua felicità, e insieme la nostra, mi fanno alzare al mattino col sorriso
20.Perché io senza di te non mi riesco nemmeno ad immaginare
Buon 2° anniversario polpett
mercoledì 15 gennaio 2014
L'anno delle prime volte
Sì perchè io a Roma non ci sono mai stata. Ma che, davero?? Ehssì. Davero.
In 28 anni e poco più di vita, non mai stata in quella che probabilmente è nella top 3 delle città più belle al mondo.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 24 (uh cavolo! Tra poco ci siamo!) io e Lui ce ne annamo a Roma per un romantico e frenetico e cultureggiante weekend.
New York. Non sono mai stata nemmeno lì.
E questo forse suona meno strano, che la Grande Mela è un bel po' in là eh. Ad ogni modo, io quel minestrone meraviglioso di palazzi, fumo, insegne, taxi, neon, semafori, aiuole, cemento e uomini, non l'ho mai assaggiato.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 25 aprile io e Lui voleremo nel grande continente per 6 intensi, sorprendenti, stancanti ed elettrizzanti giorni.
I Pearl Jam. Voglio dire, i Pearl Jam. Mica parliamo dell'Orchestra Bagutti qui, nossignori. Qui a mescolare lettere e note sono Eddie Vedder. Mike McCready. Gossard, Ament, Cameron, "Boom" Gaspar. Non li ho mai sentiti live.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 20 giugno io e Lui saremo a SanSiro, in mezzo ad altri quanti? 60 mila? fan, più o meno adoranti, più o meno scatenati, più o meno esaltati.
Siamo a metà gennaio e il mio 2014 ha già 3 appuntamenti fantastici segnati e cerchiati di rosso con tanto di punti esclamativi.
Tutto il resto, l'ansia e lo stress a livelli inauditi per il duro lavoro, i soliti e irrisolvibili problemi con la Mater, viene dopo.
Che mi concentro solo su questo Noi così pieno e denso e bellissimo.
In 28 anni e poco più di vita, non mai stata in quella che probabilmente è nella top 3 delle città più belle al mondo.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 24 (uh cavolo! Tra poco ci siamo!) io e Lui ce ne annamo a Roma per un romantico e frenetico e cultureggiante weekend.
New York. Non sono mai stata nemmeno lì.
E questo forse suona meno strano, che la Grande Mela è un bel po' in là eh. Ad ogni modo, io quel minestrone meraviglioso di palazzi, fumo, insegne, taxi, neon, semafori, aiuole, cemento e uomini, non l'ho mai assaggiato.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 25 aprile io e Lui voleremo nel grande continente per 6 intensi, sorprendenti, stancanti ed elettrizzanti giorni.
I Pearl Jam. Voglio dire, i Pearl Jam. Mica parliamo dell'Orchestra Bagutti qui, nossignori. Qui a mescolare lettere e note sono Eddie Vedder. Mike McCready. Gossard, Ament, Cameron, "Boom" Gaspar. Non li ho mai sentiti live.
Ma questo è l'anno delle prime volte. E il 20 giugno io e Lui saremo a SanSiro, in mezzo ad altri quanti? 60 mila? fan, più o meno adoranti, più o meno scatenati, più o meno esaltati.
Siamo a metà gennaio e il mio 2014 ha già 3 appuntamenti fantastici segnati e cerchiati di rosso con tanto di punti esclamativi.
Tutto il resto, l'ansia e lo stress a livelli inauditi per il duro lavoro, i soliti e irrisolvibili problemi con la Mater, viene dopo.
Che mi concentro solo su questo Noi così pieno e denso e bellissimo.
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