Otto rotolini di sushi
pretenziosi nel loro definito bianco e nero, che mai fa l’amore.
Peperoni maturi adunati
in una cesta in vimini,
manici di ferro arrugginiti
rosso così mon petite coeur.
Seggiolone e mani e piedi che equilibrano
e curiosità e aspettative ancora incantate.
Toast caldo spezzato a metà
sul tavolo briciole
pigrizia e 'no, spegni la sveglia amore'.
Ballerine glitterate fucsia
su piedi ancora senza calli e ruvidità,
che il tempo è ancora ‘quanto ci manca?’.
Tubetto di bolle di sapone
appiccicoso e leggero
in un pugno stretto con prepotente orgoglio.
Specchio da borsetta opaco e
riflettente senza veli, l’inclemente.
Con un graffio
proprio lì nel mezzo
proprio lì,
al centro.
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