Sono qui, tra pareti rosse e crema nocciolata,
con la mia mug che sa di schiuma calda evanescente, cristalli di zucchero che si sciolgono sulla punta di quella lingua frettolosa che cerca dolci familiari conferme.
Timida e sbiadita camomilla ora,peró.
Di quell'aroma intenso, nero, cosmopolita e provocante che sa di abitudine e arrendevolezza, nemmeno un soffio.
Eppure lo sento.
Occhi chiusi,con il destro che, inspiegabilmente, ha deciso di emulare il meccanismo di difesa del pesce palla. Mancano gli aculei peró,ancora. Almeno.
Ho pagine per me ancora vergini appoggiate in grembo, e non mi riesce di leggere una riga intera senza inserire il pilota automatico e abbandonare la cabina di controllo.
Ho bisogno di aria-spazio-stimoli-contatto.
Di sentire e di sentirmi.
Di non aver bisogno di allungare il piede, freddo e incerto.
Quanto ci mette il tempo a scorrere?
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