giovedì 1 agosto 2013

Post vacanza

Rientrare dalle vacanze è sempre cosa poco gradita.
Soprattutto quando ad accoglierti a casa ci sono un padre e una madre (mio padre è una cosa a parte. È sempre stato un po' sulle sue, distratto e disinteressato, ma non intenzionalmente. Non riesco ad avercela con lui) che sembrano averti visto 10 minuti fa, non 10 giorno fa.
Non dico di aspettarmi festoni, vitello grasso immolato e cornamuse, però uno straccio di "com'è andata? Dai, racconta!", "Ehi, ma sei abbronzatissima eh!", una minima predisposizione all'interazione, al dialogo e all'ascolto sì. Cazzo.
Arrivo a casa e mi sembra di essere in un recinto. 
Tutta sola.
Mi chiedo se a livello psico-somatico questa assenza di parole, di scambi, di affetto possa avere ripercussioni gravi,
del tipo, chessò, che mi sveglio con la coda da ermellino e le orecchie da elfo. Che mi vengono uno sfogo pruriginoso in faccia e i capelli color pantegana.
O più semplicemente, che il banale e persistente senso di in-appartenenza melanconica ogni volta che giro la chiave nella toppa e so che i miei non sono nel buen retiro montano, non passi mai.

Nessun commento:

Posta un commento