sabato 20 agosto 2011

Grandma

Aprire il cancello automatico, pigiando indelicatamente e insistentemente su quel telecomando così refrattario.
Entrare, con celata e compiaciuta soddisfazione per aver evitato quella colonna così stretta.
Girare l'angolo, frizione e freno che si rincorrono.
La sentinella di pelo immancabilmente lì ad aspettare.
E sperare, segretamente, stupidamente, ogni giorno, di vederTi.
VederTi, in quei Tuoi scamiciati così scoloriti e rassicuranti, con i capelli a nido di pettirosso scomposto o, quelle due volte al mese, ordinatamente compatti in sbuffetti color noce caramellata.
Immaginare di girare la chiave, tirare il freno a mano, slacciare la cintura, afferrare borsa e suppellettili varie, aprire la portiera con il suo familiare cigolio, scendere dalla macchina e venire abbracciata-coccolata-salutata dal tuo distratto e sorridente "Oh cichiiin, com'è andata oggi?".
Manchi sai.

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