giovedì 27 ottobre 2011

Senza francobollo.

Vorrei essere capace di fissare su carta, con china blu, questa rabbia proterva, questo disarmante senso di vuoto. Niente foglio e niente penna.
Scrivo a me, alla me allo specchio, alla me instancabile e cocciuta che continua a cercare quello che non c'è.
Scrivo a te, mamma. Un suono caldo e avvolgente, stride così tanto con la te che conosco io.
Tu.
Tu, che 26 anni fa mi hai tenuta stretta a te, in te, con te.
Tu.
Pelle segnata da giorni e rinunce, occhi severi e scuri, lontani, occhi che non sorridono. Occhi che non vedono, si limitano a guardare.
Labbra sottili, mai un filo di trucco, così naturali e così inamovibili, che a vederle distese temo si possano sbriciolare come intonaco vecchio.
Un viso algido, fermo, composto. Una tela in bianco e nero, nessuna didascalia.
Braccia incapaci di cercare, stringere e rassicurare, geneticamente predisposte, emotivamente frenate.
Una madre che mi ha voluto e vuole bene, una madre che non è mai stata capace di dimostrarlo.
E io a scorticarmi le unghie, aggrappandomi  alla speranza che un giorno avrebbe potuto esser diverso.
A cercare una te diversa. E una me più simile a te.
A sperare di sentire parole calde e confortevoli, quelle che ti accarezzano il cuore e ti tirano sù la coperta delle sicurezze.
A chiedermi perchè.
A cercare di chiudere gli occhi e girarmi.
Ma nulla è cambiato. Nulla.
Deja-vù continui.
Amnesie anelate.
E nulla è cambiato.
"Mai una volta, una, una soltanto, che mi sia sentita supportata o approvata, mai. Mai un 'brava', un 'hai fatto bene', un 'continua così'. Mai. 26 anni e nemmeno una volta, una. Ti sembra possibile? Se non è così avanti, citamene solo una, una, in cui mi abbiate sostenuta, in cui mi abbiate approvata, in cui vi siate sentiti orgogliosi."
"Non mi viene in mente"
"Non ti viene in mente?!"
"Forse non c'è mai stata".

5 commenti:

  1. ...lacerante...io ho avuto, ho, un padre così...sai, oggi, madre, me ne sono fatta una ragione, penso che in fondo a lui non siano stati insegnati certi gesti, avendo a sua volta una madre che non glieli ha trasmessi...ma NOI no, noi ci possiamo salvare, stacchiamoci e guardiamoci dal di fuori, guardala tua madre, come già hai fatto molto bene, e poi guardati, capisci e cercati, vedrai che ti troverai, dolcissima e burrosa, come ti leggo qnd parli dei tuoi cuccioli stranieri lontani...dentro tu il codice ce l'hai, bello, forte ed amorevole...bisogna imparare a perdonare i ns genitori, a lasciarli andare, a sorridere con l'anima verso le loro piccolezze, sono uomini, sono donne, non sono eroi, non sono miti...a volte non ci danno riconoscimenti, lo sappiamo, ma qs non vuol dire che noi non siamo, tu SEI, Bella, sfaccettata e con un cuore grande e trasparente...amali, sempre, ma non farti schiacciare da loro, MAI!!! Un abbraccio virtuale, ma caldo caldo, una tazza di latte e miele. Pandora.

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  2. ... Quanto vorrei poterti stringere forte ora, Pandora bellissima, e tra un sorriso e un pizzico di sale dagli occhi dirti "grazie". Davvero.
    Io ci sto provando a "lasciarla andare", ci sto provando da tanti, parecchi, troppi anni... ancora non mi è riuscito, ancora la cerco, la aspetto, la rincorro. Arriverà un giorno in cui sarò capace di fare a meno di tutto quello che è sempre mancato... nel frattempo, alleno elasticità di stomaco e cuore.
    E ti stringo forte

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  3. Moiry, quante volte abbiamo affrontato questo argomento, quante volte ci siamo dette che ci sono mille modi di dimostrare l'amore. Eh. Però fa male, e anche tu sai quanto sia problematico il rapporto che io ho con la mia. Mi viene da vomitare se penso che tutto questo tempo passato, algido e sterile non ce lo dà indietro nessuno. Forse possiamo cambiare il futuro? Non lo so, sono ferite così vive che ogni pensiero diventa sangue fresco che sgorga. Fa troppo male.
    Ti abbraccio amica mia.

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  4. Sai la mano straordinariamente semplice e genuina che ha scritto per la prima volta "Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo" ?Ecco. Noi ci siamo scelte, amica mia bella.
    E vorrei riuscire a non sentire la mancanza d'altro, davvero, sai quanto vorrei. Ma proprio non riesco a perdonarglielo, non riesco a ignorare il buco che mi ha scavato dentro, che continua a riempirsi di acqua salata e polvere.
    Ma ti voglio bene Irma, ti voglio davvero bene.

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