venerdì 10 giugno 2011

Senza capo nè coda (a parte sulla complanare)

Quando ci metti 50 minuti a percorrere 20km, procedendo in retromarcia tanta è la velocità, di tempo per pensare ne avanza e stravanza. E lì, parte di quel bego semi paralitico di marmitte borbottanti, mi è partito un mega trip sulle coincidenze, sulle incidenze, sul destino, sulla casualità. Un tentativo ribollente e turbinoso di dare un ordine a non so nemmeno io cosa.
Si vota domenica-Mettere quattro sì-Ma se quell'aereo l'avessi perso?-Io non so chi è lei, ma fare lo speleologo con indice e pollice all'interno delle sue narici non è esattamente uno spettacolo interessante al quale speravo di assistere-Potevo rimanere là-Certo che la reincarnazione suona come soluzione paracadute paracula-Ah beh poco distante il cancello dorato e San Pietro alla selezione all'ingresso-Adesso dove sputo il chewingum?-Che poi la fede è speranza, lo dice essa stessa-Ah no ma immettiti pure se ti capita, Cubo del cazzo-Non esiste l'indelebile sul 'e poi?'-Se fossi arrivata anche solo mezzora più tardi...-Solo due tacche di benzina?!-Il tempo è ed esiste intrinsecamente alla sua essenza o è una proiezione?-Ho sete e ho la pipì-L'oblio che abbraccia silenziosamente tutto, e il tutto nemmeno se ne ricorda-Io amo gli abbracci.
E senza rendermene conto, eccomi arrivata a casa. Io-me essere fisico. Io-me essere immateriale, è perso a metá tra una mega pippa mentale e la parte razionale in me restante.
Che ora mi sibila,sinuosa all'orecchio:"maccheccazzohaiscritto?!".

2 commenti:

  1. bellissimo, hai scritto tutto ciò che c'è nell'essere umano e che in alcuni momenti non si riesce più a contenere, ed allora salta fuori una macedonia che è noi e tutto il misto di noi, il noi dentro ed il noi fuori...come ti capisco Lego!!!

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  2. Una macedonia al naturale, niente zucchero o limone. Che vogliamo percepire così, a pelle.

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