giovedì 18 novembre 2010

Il groppo. (che non è il maschio della groppa)

Qui. Come fossi nella sala d'attesa della Malagoli, seduta su quelle alte sedie in noce scura, col cuscino blu in tinta con la sfumatura celeste del muro.
Lì che mi guardo intorno, vestita di un pigro sorriso che tenta di innescare quei vacui moti socio-interazionali. Così sterili a volte, così necessari altre.
Mi sento stupidamente osservata, sarà perchè ho i lacci penzoloni e la maglietta stirata di traverso.
O i capelli, ecco, loro proprio loro sì, avrei dovuto raccoglierli, hanno quel plomb cadente tipico del 2°giorno.Occhi a rana.
Insomma, fuori sede. I cordoni, i capelli, gli occhi, moi.
Sensazione claustro che avvolge le 4 pareti, due rosse e due di legno. Tutt'intorno, e l'aria si fa pesante.
E stride la parola con qualsiasi aggettivo. Incolore, inodore, insapore. Il tutto che sa di niente.
E' ora di dormire.

2 commenti:

  1. In quanto a ermetismo non ti batte nessuno :)

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  2. ...Quando avrai parecchi rintocchi di pendolo da perdere, ti spiegherò...ti spiegherò quella pagina sbiadita che però non riesco a girare, e che mi fa partire in questi vaneggi solitari senza capo né coda. :)

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