martedì 9 novembre 2010

Un cucchiaino da caffè di me

Cerco di riempire il bicchiere fino all'orlo, è più vicino al mezzo pieno così. Semplicemente amo ridere. Ho smesso di vedere per imparare a guardare, il capitolo "prospettive" è il più articolato, forse.
Vorrei convolare a nozze con la pizza, i tortellini, il cioccolato e una miriade di altri piaceri commestibili che solleticano le mie papille e fanno l'amore (oui) con il mio stomaco. E i miei sensi. Sarebbe proprio una di quelle storie da "..e vissero per sempre felici e contenti". Bè, lo è già in verità.
Le parole, le parole, le parole. Non me ne stanco mai. L'emittente è variabile. La ricevente, interattiva.
Cerco i colori, lo scoppio totale e accecante, ed è il giallo che sorride. Giallo. Brillante eh, non epatitico.
I fotogrammi di una vita da creare, incapace ma volenterosa e appassionata, amante da istruire insomma.
Vivo a vene aperte. Ossigeno, pioggia, sole, aria, risate, tutto dentro. Che peccato solo sopravvivere.

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